Come affrontare la paura di parlare in pubblico?

Come affrontare la paura di parlare in pubblico?

Molti lottano con la paura di parlare in pubblico.
Quando chiedo alle persone che seguo nei miei percorsi cosa li rende così spaventati, nervosi, e in ansia, invariabilmente mi danno le stesse risposte:

“Non mi piace essere guardato dagli altri.”

“Mi innervosiscono gli occhi puntati su di me.”

“Mi infastidisce essere sotto i riflettori. Ho paura che le persone pensino che sia uno sfigato / stupido / imbranato /

inadeguato…”

E ne consegue che quando gli viene chiesto di parlare in pubblico, quasi tutti inizialmente evitano di farvi fronte.
Qui sta il primo grande problema: in realtà, evitare di affrontare l’ansia di parlare in pubblico, ti rende ancora più ansioso di parlare in pubblico!

Perchè si ha paura di parlare in pubblico? Il ruolo dell’amigdala

Per capire perché, dobbiamo risalire alla preistoria, quando gli esseri umani percepivano “gli occhi che ci guardavano” come una minaccia esistenziale.
Quegli occhi erano probabilmente dei predatori.
Le persone erano letteralmente terrorizzate all’idea di essere mangiate vive.

In risposta a quella realtà preistorica, l’amigdala, la parte del nostro cervello che ci aiuta a rispondere al pericolo, prese potere per governare i nostri comportamenti così da renderli più adattivi e funzionali alla nostra sopravvivenza.
Anche oggi, quando la nostra risposta di lotta o fuga viene attivata dall’amigdala, sentiamo comprensibilmente un forte stress e un’ansia molto intensa che quasi ci paralizza.

La cattiva notizia è questa: i nostri cervelli hanno trasferito quell’antica paura di essere guardati, nel parlare in pubblico. In altre parole, l’ansia di parlare in pubblico è vissuto dal nostro sistema cerebrale come un attacco.

Registriamo fisiologicamente un pubblico come un minaccioso predatore e mettiamo in atto una risposta emotiva ad elevata intensità. Infatti se ci pensi le risposte fisiche di molte persone mentre parlano assomigliano a come il loro corpo reagirebbe ai segni fisici di pericolo (mancanza di respiro, arrossamento del viso, tremore…).

 

Questo spiega perchè si sperimenta la paura di parlare a un gruppo

Così oggi quando parliamo di fronte a un gruppo di persone che non conosciamo o conosciamo poco e vediamo “quegli occhi che ci guardano”, ci sentiamo dolorosamente attaccabili, come un uomo delle caverne esposto alla luce del sole.

Poiché il nostro cervello ci sta dicendo che siamo sotto attacco, il corpo e la mente fanno tutto il necessario per proteggerci. Ecco come mai spesso costruiamo un vero e proprio “muro” tra noi e la fonte del pericolo – in questo caso, il pubblico – per respingere l’attacco e metterci in salvo.

Che aspetto hanno questi muri?  

Guardiamo in basso. Ci ritiriamo nei nostri appunti o guardando insistentemente ciò che abbiamo sotto mano. Nel processo, ignoriamo le persone di fronte a noi, desiderando che diventino invisibili. Balbettiamo, non troviamo le parole, ci manca la salivazione, il cuore batte all’impazzata…

Per fortuna c’è una soluzione: la gentilezza umana.

La chiave per calmare l’amigdala e disarmare il nostro pulsante di panico organico è allontanare gentilmente l’attenzione da noi stessi.
Questo implica sostituire i pensieri negativi che ci dicono che faremo confusione o che al pubblico non piaceremo e muoverci verso il nostro pubblico con gentilezza e sintonia.

Gli studi hanno dimostrato che mostrare gentilezza e generosità agli altri attiva il nervo vago, che ha il potere di calmare la risposta di lotta o fuga.
Quando siamo gentili con gli altri, ci sentiamo più calmi e meno stressati.
Lo stesso principio si applica nel parlare in pubblico. Quando ci avviciniamo al parlare agli altri con spirito di generosità, contrastiamo la sensazione di essere sotto attacco e iniziamo a sentirci meno nervosi e ansiosi.

Certo, questo è difficile da fare. Come affrontare la paura di parlare in pubblico? Iniziamo ad esplorare questi tre passaggi.

1. Quando ti prepari, pensa al tuo pubblico.

Se inizi a prepararti per una presentazione, non fare l’errore di iniziare a studiare subito l’argomento.
Questo potrebbe farti entrare subito nei dettagli del contenuto da imparare e rendere più difficile abbattere il muro tra te e gli altri.
Invece, inizia con il pubblico. Prima di immergerti nelle informazioni, chiediti:
Chi ci sarà nella stanza? Perché queste persone sono lì? Di cosa hanno bisogno?
Sii specifico nelle tue risposte. Identifica le esigenze del tuo pubblico e crea un messaggio che parli direttamente a quelle esigenze.

2. Subito prima di parlare, rimetti a fuoco il cervello.

Solitamente ci si sente più nervosi subito prima di parlare.
Questo è il momento in cui il tuo cervello ti dice con la tua voce interiorizzata:
Tutti mi stanno giudicando. E se fallisco? “
Ed è esattamente in questo momento che puoi rimettere a fuoco il tuo cervello.
Ricorda a te stesso che sei qui per aiutare il tuo pubblico.
Sii fermo con il tuo cervello. Dì a te stesso: “Cervello, questa presentazione non riguarda me. Si tratta di aiutare il mio pubblico“. Nel tempo (di solito tra le quattro e le sei presentazioni) il tuo cervello inizierà a capirlo e diventerai meno nervoso; questo anche grazie alle tue graduali esposizioni in pubblico, che ti permetteranno di sperimentarti e prendere sempre più coraggio.


3. Mentre parli, stabilisci un contatto visivo con chi ti ascolta.

Uno dei più grandi errori che commettiamo è parlare alle persone come se fossero un gruppo senza identità. Spesso nelle presentazioni in pubblico, presi dalla troppa ansia, finiamo per non connetterci con niente e con nessuno.
In realtà, ogni persona nella stanza ti ascolta come individuo.
E quindi il modo migliore per entrare in contatto con il tuo pubblico è parlare alle persone che sono lì davanti a te come individui.
Come? Mantenendo un contatto visivo prolungato con una persona per voltaConcentrandoti su una sola persona alla volta, fai sentire ad ogni persona nella stanza come se stessi parlando in modo esclusivo solo con lei.

Potrebbe sembrarti difficile. Siamo abituati a scansionare l’intera stanza.
Peraltro in un primo momento il contatto visivo diretto può essere scomodo. Tuttavia, se lo pratichi di più, in realtà nel tempo questo ti renderà meno nervoso.
Del resto è molto più facile (ed efficace) avere una serie di conversazioni individuali che parlare con tutti contemporaneamente.

Quando le persone che seguo nei miei percorsi sulla comunicazione efficace usano questa tecnica più di tre volte consecutive, insieme ad altre strategie che impariamo nel percorso, segnalano quasi sempre una diminuzione dell’ansia nel parlare in pubblico.

Suggerimento EXTRA

Nota che le persone più importanti da guardare sono quelle che si trovano ai margini della stanza, non solo quelle che si trovano in prima fila. Spesso queste persone sedute ai margini o nascoste in platea sono anche coloro che avvertono di più la pressione del gruppo sociale. Se diventi più generoso con quelli ai bordi della stanza, porti dentro davvero tutti!

E tu come stai affrontando la paura di parlare in pubblico? Inizia ad applicare queste piccole indicazioni e trasforma un’esperienza snervante, ansiogena e persino dolorosa in un’esperienza che ti consente di dare qualcosa di tuo per aiutare gli altri.

Un oratore generoso è più calmo, più rilassato e, cosa più importante, è più efficace nel raggiungere il suo pubblico, ecco perchè raggiunge l’impatto desiderato.

Infine se la sola idea di parlare davanti agli altri ti genera una intensa paura, approfondisci questo tema guardando il video: Come superare la paura?

Per guardarlo clicca qui.
 
 
Nel salutarti condivido con te questa importante riflessione:
“Non c’è bisogno di sbrigarsi,
nè di brillare e neanche di essere nessuno …
…tranne se stessi. “
-Virginia Woolf

L’ansia e la paura sono emozioni a tratti completamente allo stato grezzo.
Credono che tutto sia un’emergenza. Eppure, a meno che tu non sia realmente in pericolo di vita, niente è così importante da farti costantemente dubitare di te.


Wayne Dyer diceva “Non puoi sempre controllare cosa succede fuori, ma puoi sempre controllare cosa ti succede dentro“.

Ecco perchè è un tuo diritto smettere di preoccuparti della maggior parte di cose che succedono fuori.

Se alleni la tua mente a distinguere la realtà dai tuoi soli pensieri,
è lì che sarai in grado di sentirti pienamente libero di essere davvero te stesso!

Avanti tutta!
 

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