La Memoria a breve termine (MBT) è un sistema a capacità limitata: possiamo trattenere poche informazioni nella nostra mente per un breve periodo di tempo.
Quante unità di singole informazioni possiamo trattenere nella nostra Memoria a Breve Termine? Facciamo una piccola prova su di te per capirlo meglio.
Di seguito trovi un’attività che richiede di utilizzare la tua abilità di Memoria a Breve Termine, che non ha alcun valore diagnostico, ma che permette di aiutare a comprendere meglio come funziona questa nostra importante abilità di base. Gli stimoli sono stati adattati a partire da un noto strumento per la valutazione dello Span di Cifre.
Spiegazione della prova: fai leggere a qualcuno le seguenti stringhe di numeri. Dopo aver ascoltato ciascuna stringa prova a ripetere ad alta voce tutti i numeri ascoltati rispettando l’ordine di presentazione. L’attività va fatta senza guardare, nè scrivere i numeri ascoltati. Per esempio se io dico (solo una volta): “3-8-6” La persona che li ascolta deve dire in ordine: “3-8-6” senza richiedere un secondo ascolto dei numeri già ascoltati. Sei pronto? Iniziamo: 5-3-1-7 8-6-1-3
8-4-2-3-7 9-5-2-1-6
7-5-1-2-4-3-8 5-8-9-2-6-1-3
1-8-5-4-9-7-3-8 2-7-9-6-3-5-1-4
5-8-3-7-1-2-4-6-9 4-3-6-9-2-7-8-3-5 |
Quanti numeri sei riuscito a ricordare correttamente?
Numerosi studi ci indicano che l’adulto in media dovrebbe ricordare ad primo ascolto circa sette, più o meno due elementi, dunque almeno un minimo di cinque o al massimo nove numeri nell’attività su presentata (Miller 1956).
Questo vuol dire che se vogliamo trattenere queste informazioni per più tempo nella nostra memoria, e non dimenticarle, dobbiamo effettuare un’altra operazione: ripetere tante volte quelle informazioni, altrimenti esse decadono rapidamente. Per fare questo dobbiamo dunque contemporaneamente mantenere e manipolare l’informazione che abbiamo ascoltato.
Alcuni Autori (Baddeley e Hitch, 1995), hanno evidenziato che la memoria a breve termine può essere delineata come una Memoria di lavoro, o working memory, ossia come “un sistema per il mantenimento temporaneo e per la manipolazione dell’informazione durante l’esecuzione di differenti compiti cognitivi, come la comprensione, l’apprendimento e il ragionamento” (Baddeley, 1986). Secondo numerosi studi in letteratura la Memoria di Lavoro è il risultato dell’interazione delle seguenti componenti (Baddeley e Hitch, 1974; Baddeley, 1986):
Tale modello di Working Memory è, ad oggi, il più accreditato e diffuso.
Recentemente è stato arricchito con un’altra componente, denominata “buffer episodico“ responsabile dell’integrazione in rappresentazioni multi-dimensionali di informazioni provenienti sia dalla diverse componenti della working memory, sia dalla memoria a lungo termine (Baddeley. 2000).
Di seguito un’attività che richiede di utilizzare l’abilità di Memoria di Lavoro, che non ha alcun valore diagnostico, ma che permette di aiutare a comprendere meglio come funziona questa nostra abilità di base. Gli stimoli sono stati adattati a partire da un noto strumento per la valutazione di questa abilità (Span di Cifre).
Spiegazione della prova: fai leggere a qualcuno le seguenti stringhe di numeri. Dopo aver ascoltato ciascuna stringa prova a ripetere ad alta voce tutti i numeri ascoltati partendo dall’ultimo numero fino ad arrivare al primo. L’attività va fatta senza guardare, nè scrivere i numeri ascoltati. Per esempio io dico (solo una volta): “3-8-6” La persona che li ascolta deve dire: “6-8-3” partendo dall’ultimo numero fino al primo. Non si può richiedere un secondo ascolto dei numeri già ascoltati. Iniziamo: 5-7-4 8-6-2
7-2-9-3 9-4-8-3
1-4-3-5-7 9-3-8-5-2
1-6-5-2-8-7 2-1-3-6-9-4
5-2-3-7-1-6-4 4-1-6-9-2-7-8 |
La maggioranza degli studi sulla relazione tra apprendimento della lingua scritta e lettura si è soffermata sul ruolo della MBT fonologica, che nel modello di Baddeley corrisponde al circuito fonologico-articolatorio.
In particolare sembrerebbe che tale componente sia importante soprattutto negli stadi iniziali di apprendimento delle corrispondenze tra grafemi e fonemi (Gathercole & Baddeley, 1993; D’amico, 2000).
Inoltre tale sistema è implicato nell’acquisizione di parole nuove e quindi nell’arricchimento del vocabolario linguistico (Baddeley, Gathercole & Papagno, 1998) che, a sua volta, è risultato essere un importante predittore della comprensione del testo, soprattutto nelle fasi più avanzate di apprendimento (ad es., de Jong e ven der Leij, 2003).
E’ pertanto di fondamentale importanza potenziare questo prerequisito dell’apprendimento fin dalla scuola dell’infanzia. L’apprendimento si avvale difatti di diversi processi di elaborazione di tipo linguistico, mnemonico, attentivo, che tra i 5 e i 6 anni sono in fase di sviluppo. Il “potenziale di apprendimento” all’ingresso della scuola primaria è pertanto diverso da bambino a bambino, a seconda della maturazione delle sue abilità di base. Potenziare i prerequisiti dell’apprendimento, tra cui l’abilità di memoria di lavoro, significa proporre attività che stimolino e aiutino il bambino a sviluppare al meglio le sue risorse cognitive.
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